Ormai da giorni, una foto che ha come protagonisti due giovani intenti a “consumare” i propri piaceri sotto la luminosa scritta Riobo sta circolando continuamente sul web, divenendo oggetto di critiche e offese ai due ragazzi e alla discoteca, che da anni ci impegnamo a far essere quello che ora è.
L’azione dei due giovani necessita assolutamente di essere discussa in altre sedi ma deve essere sottolineato come quello alla privacy sia un diritto di tutti e come nessuno debba sentirsi legittimato a violarlo, se pur con lo scopo di fare ironia. Le normative riguardanti la privacy sono state pensate per salvaguardare e tutelare la sfera privata del singolo individuo, impedendo che qualsiasi tipo di informazione personale siano propagandate senza l’autorizzazione dell’interessato e che soggetti terzi si intromettano nella sfera privata.
Bisogna saper valutare ogni azione e riflettere su quelle che potrebbero essere le eventuali ripercussioni. Il Riobo vieta, come deve essere, lo svolgimento di atti sessuali in tutti i suoi locali, inclusi i bagni, con un’ordinanza emanata anni fa, che assume maggiore validità e concretezza in questa fase in cui i controlli sono ancora più ferrati.
Tuttavia i due giovani si trovavano alle spalle dell’insegna, dunque in un territorio il cui possesso non è nelle mani della discoteca. Pertanto l’azione, grave, non deve essere associata al nome del Riobo, punito ingiustamente da slogan quali “Riosbo”, per i quali potrebbero essere presi i giusti provvedimenti, data un’evidente diffamazione.
Inoltre l’autore dello scatto, ha volutamente ruotato la foto, facendo credere che questa sia stata scattata all’interno del locale. In realtà se si osserva attentamente la foto originale si può notare come la scritta “RIOBO” sia stata evidentemente traslata( basti osservare le luci che si intravedono alle spalle).Il gesto dei ragazzi sarà discussione di persone competenti ma intanto deve cessare ogni tipo di critica su un nome emblema di divertimento nel totale rispetto delle leggi.